Privacy Policy il Parco Archeologico del Celio ed il Museo della FORMA URBIS | Romana Voli d'Arte

Domenica 23 Giugno, ore 12,00 – Viale del Parco del Celio, 22

Quota di partecipazione€ 19,50 comprensiva del biglietto di ingresso di Euro 6,50, servizio radiocuffie e visita. 

Per i possessori di MIC CARD la quota è di € 13,00 con ingresso gratuito (comunicarlo al momento della prenotazione)

Termine Utlimo di prenotazione: venerdì 21 Giugno ore 13,00

La visita sarà condotta da Massimiliano Del Moro, storico dell’arte e guida turistica autorizzata

Il Parco archeologico del Celio occupa il settore nord-occidentale del colle, in un’area verde affacciata sul Colosseo, che conserva importanti testimonianze archeologiche, tra cui i resti del tempio del Divo Claudio, e che è il frutto delle trasformazioni che l’hanno interessata nel tempo, dal Cinquecento (quando la famiglia Cornovaglia acquistò la zona trasformandola in vigna) all’età napoleonica, quando i francesi che occupavano la città scaricarono qui l’enorme quantità di terra proveniente dagli scavi al Colosseo e al Foro romano.

Nel 1835 papa Gregorio XVI decise di trasformare in una  il giardino, noto come Orto Botanico, che si era sviluppato sulla grande terrazza artificiale formata dalla terra di riporto.

Il compito di risistemare e ampliare il parco fu affidato all’architetto Gaspare Salvi che tracciò nell’area interessata alcuni viali e costruì un edificio (la Casina del Salvi), ispirato alla “coffee-house” del Pincio di Valadier, che doveva servire da punto di ristoro.

Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, nel parco furono realizzati altri due edifici: nella parte settentrionale, l’Ex Antiquarium Comunale, costituito come Magazzino Archeologico Comunale e poi diventato sede museale fino al 1939 (quando divenne inagibile a causa di problemi strutturali); e, a sud, l’Ex Palestra della Gioventù Italiana del Littorio, ultimata nel 1929.

All’interno del parco, nell’edificio dell’ex Palestra della Gioventù Italiana del Littorio, è stato allestito il nuovo Museo della Forma Urbis, che custodisce i frammenti della celebre Forma Urbis Romae, la gigantesca pianta marmorea della Roma antica incisa tra il 203 e il 211 d.C. sotto l’imperatore Settimio Severo.

L’ultima esposizione complessiva degli originali è stata realizzata tra il 1903 e il 1924 nel giardino del Palazzo dei Conservatori; poi, fino al 1939, alcuni nuclei significativi sono stati visibili nell’Antiquarium del Celio. Però mai si era pensato a un allestimento che rendesse intellegibile in modo così efficace uno dei più importanti documenti della Roma antica giunto fino ai giorni nostri, in origine esposto, con collocazione verticale, nel Foro della Pace di Vespasiano.

 Incisa su 150 lastre di marmo applicate alla parete con perni di ferro, la Forma Urbis occupava uno spazio di circa 18 metri per 13, rappresentando in pianta 13mila metri quadrati di città.

 Riscoperta nel 1562, molti frammenti della grande mappa marmorea andarono successivamente perduti: oggi se ne conservano un 10% del totale; di questi, il 75% è stato ricollocato nel suggestivo allestimento che si scopre all’interno del museo.

 

PRENOTA l’EVENTO